Tassa per il climatizzatore

L’estate, il caldo, la necessità di accendere il nostro climatizzatore per fronteggiare un clima che sempre più spesso, nelle grandi città, ci appare insopportabile. Chi di noi non ha provato questa esigenza?

Eppure cosa accade se, quell’aria fresca che respiriamo nella nostra abitazione viene tassata? Cosa accade se ci chiedono di pagare l’aria che respiriamo?

La tassa per il climatizzatore è di certo uno degli incubi di quanti possiedano un simile apparecchio in casa. Il suo utilizzo è necessario, ma si è disposti ad affrontare una simile spesa?

Nel caos che è dilagato alla notizia di un simile costo, molti si sono chiesti a chi spettasse pagare la tassa per il climatizzatore e, per fare chiarezza, cerchiamo di capire insieme di cosa si tratti.

Tassa per il climatizzatore: chi e perché

Emanato già nel 2014, in ottemperanza alle ultime Direttive Europee sull’efficienza energetica degli Stati membri, esiste un decreto legge che vuole l’applicazione della tassa per il climatizzatore. Tale decreto ha come scopo quello di garantire ai cittadini che utilizzano sistemi termici, di qualunque tecnologia, macchine efficienti e sicure.

A tal fine tutti coloro che possiedono impianti di potenza pari o superiore a 12 Kw sono obbligati a pagare la tassa per il climatizzatore.

Ma quali apparecchi hanno una simile potenza?

Un impianto pari a 12 Kw si usa generalmente all’interno di ambienti della grandezza di circa 160 metri quadrati, ovvero un ufficio o un locale pubblico.

Va da se che, un appartamento medio, la cui stanze con dimensioni di circa 20-30 mq, richiedono una potenza inferiore a quella indicata e pertanto difficilmente una comune famiglia italiana avrà necessità di un condizionatore di potenza superiore ai 12 Kww.

Per tale motivo la tassa per il climatizzatore non riguarda tutte le famiglie, ma non per questo la sicurezza e l’efficienza dell’apparecchio devono essere trascurati.

Che si tratti di grandi o piccoli ambienti, infatti, è obbligatorio di “libretto d’impianto”, anche nei nuovi modelli, contenente tutte le specifiche e le verifiche associate ad esso, da fornire sia in caso di nuova installazione, sia per quegli impianti già precedentemente installati.

La tassa per il climatizzatore si rivela quindi essere più una norma per la nostra sicurezza, che prevede per ogni apparecchio un certificato di garanzia emesso da un tecnico qualificato ed un regolare controllo dell’apparecchio stesso ogni quattro anni.

Per i trasgressori le multe possono variare dai 500 ai 3000 euro, e questa sarebbe davvero, per loro, una tassa!

Progettare un impianto di climatizzazione

Progettare un impianto di climatizzazione

Quando l’estate bussa alla nostra porta e le temperature iniziano a salire, si cerca sempre di farsi trovare preparati. Fuori casa, ma soprattutto dentro casa. La scelta del sistema di climatizzazione che più si adatti alle esigenze di chi lo sceglie ed all’ambiente in cui sarà disposto, è quindi la priorità di molti. Ma ben pochi sanno quanto veramente comporti progettare un impianto di climatizzazione. Non si tratta, infatti, semplicemente dell’istallazione di uno strumento nei luoghi che vogliamo rinfrescare, ma un lavoro di precisione e di studio che parte da molto prima. Parte dalla misurazione e valutazione degli ambienti, dalla temperatura che si vuole raggiungere, dalla potenza o il consumo che ne può scaturire.

Progettare un impianto di climatizzazione non è quindi operazione da pochi minuti, poiché un’operazione troppo affrettata o superficiale condurrebbe a risultati insoddisfacenti sia in termini di efficienza che di efficacia dell’impianto.

Progettare un impianto di climatizzazione: l’ambiente

Nel progettare un impianto di climatizzazione si devono, come abbiamo già accennato, studiare gli ambienti sui quali si intende operare. La superficie delle varie stanze, i metri quadri o il volume, ed ovviamente la potenza dell’apparecchiatura che si vuole utilizzare che varierà a seconda delle misure prima indicate. Importante per eseguire un corretto calcolo della potenza del condizionatore è la valutazione delle pareti. Il loro spessore ed il materiale con cui sono fatte può influire positivamente o negativamente sulla disposizione e sul funzionamento del condizionatore. Infine, si deve ricordare che a seconda delle dimensioni e delle caratteristiche degli ambienti, è possibile progettare un impianto di climatizzazione centralizzato o autonomo.

Progettare un impianto di climatizzazione: l’apparecchio

Per progettare un impianto di climatizzazione efficiente si deve tener conto non solo della potenza del condizionatore che si vuole istallare, ma anche del consumo degli apparecchi presenti in casa, o nella stanza, soprattutto quegli elettrodomestici che risultano sempre attivi, come frigoriferi e congelatori. È importante infatti  non generare un carico superiore a quello previsto dal proprio contatore. Per non gravare troppo sulla bolletta è sempre consigliabile scegliere elettrodomestici di classe A o superiore, che garantiscano, quindi, il minor impatto possibile sul nostro sistema elettrico.

Progettare un impianto di climatizzazione: la sicurezza

Progettare un impianto di climatizzazione che sia davvero funzionante vuol dire scegliere, infine, condizionatori o, in generale, apparecchiature che siano a norma e quindi che possiedano il marchio di qualità IMQ e quello CE dell’Unione Europea. Poiché la resa ottimale è importante se ottenuta in totale sicurezza!

Impianto di climatizzazione per la casa. Meglio tradizionale o canalizzato?

Il bisogno di scegliere un impianto di climatizzazione per la casa, che sia essa di piccole o grandi dimensioni è una necessità reale. Con l’arrivo dell’estate, soprattutto, tale bisogno diviene impellente.

In questo panorama la tecnologia moderna ci offre differenti soluzioni, dandoci la possibilità di scegliere tra una vasta gamma di apparecchiature: condizionatori, climatizzatori, deumidificatori, purificatori d’aria o apparecchi di climatizzazione completi.

Ma quale fra di essi sono i migliori?

Quale impianto di climatizzazione per la casa può rispondere in modo più efficace alle nostre esigenze?

Impianto di climatizzazione per la casa. Tradizionale e canalizzato a confronto

Il primo punto su cui ci si sofferma nel confronto volto alla scelta di un impianto di climatizzazione per la casa, riguarda l’ambiente del nostro intervento.

Per quanti possiedano un ambiente piccolo, di poche stanze, la soluzione tradizionale è di certo la più semplice ed economica. Un sistema tradizionale, infatti,  è dotato della funzione di raffreddare e deumidificare l’ambiente, assolvendo perfettamente ai vostri bisogni.

Per quanti, al contrario, possiedono un’abitazione di grandi dimensioni, con più ambienti o stanze che si sviluppano su più piani, la scelta di sistema di condizionamento canalizzato è ideale poiché quello tradizionale non arriverebbe a rinfrescare tutti i locali in maniera ottimale.

Per quanto la funzione dei due condizionatori sia di base la medesima, ciò che li differenzia è il modo di utilizzare l’aria durante il processo di refrigerazione. Nell’impianto di climatizzazione per la casa canalizzato, infatti, l’aria viene appunto canalizzata lungo un percorso tracciato e fuoriesce dalle fessure collocate in ogni locale dell’abitazione, permettendo una distribuzione omogenea dell’aria  in tutte le sue parti.

Un’ulteriore differenza è a livello estetico. L’ impianto di climatizzazione per la casa  tradizionale infatti necessita che ogni ambiente abbia istallata una sua unità che sia a parete o soffitto, per la distribuzione dell’aria. L’impianto canalizzato invece necessita dell’istallazione di un solo apparecchio di potenza maggiore all’interno di una zona controsoffittata, mentre ogni ambiente deve essere dotato di apposite griglie per la fuoriuscita dell’aria climatizzata. Questa seconda tipologia di impianto di climatizzazione per la casa, tuttavia, richiede un costo iniziale superiore all’acquisto di un condizionatore tradizionale ed ovviamente di  opere murarie per creare le basi per la canalizzazione del sistema di condizionamento.

 

Impianto di climatizzazione canalizzato

Impianto di climatizzazione canalizzato: perché sceglierlo

L’impianto di climatizzazione canalizzato è la soluzione ideale per coloro che desiderano installare un sistema di condizionamento in tutti gli ambienti della propria abitazione senza dover installare degli antiestetici split a parete o a soffitto. L’impianto di climatizzazione canalizzato utilizza un unico apparecchio, che verrà posizionato all’interno del controsoffitto o in percorsi realizzati appositamente con strutture di cartongesso; l’aria fredda o calda, verrà distribuita in tutti gli ambienti grazie al sistema di canalizzazione. La canalizzazione dell’aria avviene attraverso tubazioni e canali termoisolati, dotati di filtri anti-pollini e anti-inquinamento e fuoriesce dalle fessure posizionate nelle diverse stanze. Il motore per tutto l’impianto è unico ed è esterno; la temperatura viene controllata da un unico punto anche se può essere poi modificata nelle varie stanze. Si può utilizzare anche la modalità di deumidificazione per risparmiare energia elettrica o di purificazione dell’aria.

Impianto di climatizzazione canalizzato: vantaggi e svantaggi

I vantaggi di un impianto di climatizzazione canalizzato riguardano il maggior comfort delle persone che usufruiscono degli ambienti, sia familiari che lavorativi; l’aria viene immessa in modo omogeneo, evitando l’esposizione diretta alla fonte di aria fredda. L’estetica degli ambienti è salvaguardata e questo sistema è più silenzioso rispetto alle unità split; infine l’impianto di climatizzazione canalizzato permette un risparmio energetico rispetto al consumo di vari split utilizzati nello stesso modo.

Gli svantaggi ineriscono al maggior costo di installazione perchè saranno necessari degli interventi di manodopera quali la controsoffittatura e l’installazione dei canali; in caso di problemi tecnici o di guasti, tutto l’impianto sarà bloccato; la regolazione della temperatura nei diversi ambienti con un sistema di condizionamento del genere, è possibile montando delle serrande motorizzate sulle bocchette, questo innalza i costi ed infine i costi di manutenzione sono un pò più elevati, anche se semplici, perchè per pulire i canali, basta rimuovere i coperchi delle fessure delle canalizzazioni.

Condizionatori Airwell, l’innovazione dei condizionatori

Condizionatori Airwell, la loro innovazione

Condizionatori Airwell. La costante attenzione allo sviluppo e all’innovazione del suo know-how originario accrebbe ancor di più la notorietà internazionale degli Airwell. Già pioniere negli anni 50 con i suoi condizionatori d’aria che potevano essere posizionati sulle finestre delle abitazioni, nel 1970 Airwell lanciò i condizionatori d’aria split, diventando così il primissimo produttore europeo di questo tipo di dispositivo. Con il passare dei decenni, Airwell aggiunse funzioni senza precedenti per una maggiore praticità e discrezione: unità a parete con telecomando integrato, ventilatori a flusso tangenziale  high-tech e compressori rotativi più silenziosi ed efficienti in termini di consumo energetico.

I condizionatori Airwell sono praticamente privi di correnti, in quanto distribuiscono l’aria in modo sottile e uniforme in tutta la stanza e a malapena ci si accorge che sono lì perché sono silenziosi come un sussurro. Con “silenzioso come un sussurro”, si intende che, in condizioni di uso normale, un’unità interna Airwell inverter crea livelli di rumore più bassi rispetto alla media del computer o di un sussurro umano.

Condizionatori Airwell, tecnica inverter DC

Rispetto ad un sistema a velocità fissa tradizionale, la tecnologia Inverter DC rappresenta un risparmio energetico del 30% (Classe A). Il segreto è che l’inverter può controllare ed adattare la velocità in base alle esigenze di temperatura ambiente. Evitando compressore start-up e di fermo fasi, la tecnologia DC Inverter permette al sistema di funzionare in continuo, mentre modula la potenza del compressore in relazione al punto di temperatura impostata della camera.  A differenza di un sistema a velocità fissa di base, che inizia e si ferma ripetutamente, il sistema inverter varia la velocità del compressore, fino al raggiungimento della temperatura desiderata, riducendo così il consumo di energia per il risparmio energetico supplementare.

Principali vantaggi di risparmio energetico del sistema Inverter DC:

  • 30% di risparmio energetico paragonabile a fissare sistemi a velocità
  • La temperatura impostata nella camera sarà raggiunta molto più velocemente
  • Mentre il compressore regola la velocità in base alla capacità necessaria, il sistema funziona molto più tranquillo
  • Livello di temperatura costante mantenuto adattando le prestazioni del compressore secondo il requisito di capacità della camera interna necessaria
  • Performance operativa superiore, come la temperatura Delta (varianza) è molto più bassa (+ / -0.5 ° C) rispetto ad un sistema Fix Speed ​​(+ / -2 ° C).

Impianti di climatizzazione: estrazione dell’aria

Impianti di climatizzazione: estrazione dell’aria

Negli impianti di climatizzazione è prevista che ci sia la circolazione dell’aria. L’aria è un fluido dotato di massa, calore specifico, conduttività, qualità organolettiche ecc. e si comporta secondo le leggi della fluidodinamica. Il naturale ricambio dell’aria in tutte le case avviene attraverso porte e finestre, ma questo non garantisce il ricambio dell’aria e il suo completo rinnovo. Il fatto che noi viviamo immersi nell’aria e la respiriamo ce la fa considerare impercettibile. Questo comporta troppo spesso errori nella pratica impiantistica da parte di operatori improvvisati o scarsamente preparati. La norma che si riferisce ai ricambi d’aria in tutte le tipologie edilizie è la norma UNI 10339, attualmente in revisione: la norma sancisce i parametri necessari per un sistema di ricambi e trattamento dell’aria. I numeri di ricambi di aria per ambienti viene definita a seconda del numero di persone che si trova al suo interno, dai metri quadri dello stesso ambiente e alcune volte anche dalla presenza di apparecchi elettrici e/o elettronici che si trovano in casa e che possono essere dei carichi termici non trascurabili. Gli

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impianti di ricambio dell’aria in casa possono svolgere differenti utilità come quella di impianti di climatizzazione o di riscaldamento, quando le temperature non sono troppo alte in primavera-estate, né sono troppo basse in autunno-inverno.

Impianti di climatizzazione: errori da evitare

Nessuno si sognerebbe mai di modificare o manomettere un impianto idraulico ma molti pensano di poter mettere le mani sugli impianti di climatizzazione. Gli errori comuni che si sono riscontrati su impianti di ventilazione o climatizzazione, sono di vario tipo.

Gli errori sono i seguenti:

  • Il poco o scarso reintegro dell’aria espulsa: Quando si toglie dell’aria da un ambiente, come ad esempio la cappa della cucina che manda i suoi fumi all’esterno, si deve provvedere a un buon reintegro di aria attraverso la aperture opportune o all’installazione di un ventilatore di immissione di portata pari a quello di estrazione. In questo caso, oltre alla possibilità di una scarsa o quasi nulla estrazione, si accorcia di molto l’operatività del ventilatore. Esso può dipendere anche dall’ostruzione totale o parziale delle prese d’aria e delle bocchette all’esterno per il deposito nelle loro prossimità di materiali vari;
  • Punti morti a causa della collocazione errata delle immissioni e delle estrazioni: L’aria essendo un fluido “pigro” risponde alla legge del minimo sforzo per cui il posizionamento degli organi di immissione ed estrazione dell’aria degli impianti di climatizzazione in ambiente, deve essere in zone idonee perché il fluido si espanda il più possibile nell’ambiente medesimo. La causa della maggior parte dei malfunzionamenti è il cortocircuito degli impianti di ventilazione e climatizzazione.
  • Aria contaminata presente in un ambiente: L’aria che serve per il rinnovo deve provenire da parti in cui non vi è presenza di gas di scarico o da inquinanti aerei che vengono da attività commerciali o industriali. Si deve fare in modo di prelevare l’aria a una altezza di almeno 4 metri; gli idrocarburi incombusti e le polveri derivanti dal traffico di solito non raggiungono quella quota.
  • Pulire i filtri: In tutti o quasi gli impianti di climatizzazione e ventilazione ci sono i filtri di diverso tipo a seconda della destinazione d’uso degli ambienti serviti. I filtri servono per mantenere a livelli accettabili la qualità dell’aria e vanno puliti o sostituiti con assiduità secondo le prescrizioni del costruttore. Hanno una pulizia variabile che va dal semestrale, all’annuale o addirittura di asportazione dei filtri a secondo dei tipi. Tutto ciò che si trova nei filtri e vi si deposita in questo modo evita di farlo nei polmoni di chi si trova in quell’ambiente e anche sulle sue superfici. Un filtro sporco è pieno di batteri e ce ne sono molti di più se l’ambiente è umido. Inoltre può alterare il corretto funzionamento delle apparecchiature e può essere costoso per quanto riguarda il consumo energetico. La loro rimozione influisce sulla resa delle apparecchiature in modo drastico fino a renderle inutilizzabili e fa aumentare anche i costi di gestione.

E ricordate che per gli impianti di climatizzazione è sempre buona norma chiedere ad un esperto sia per la loro installazione sia per la loro manutenzione.