Pompa di calore Ecodan-Mitsubishi

Ecco quali sono le innovazioni nei sistemi di riscaldamento che non danneggiano l’ambiente

Una delle innovazioni più significative nella ricerca sempre più fruttuosa di sistemi di riscaldamento o aerazione che non danneggino il clima  è di certo quella della pompa di calore Ecodan-Mitsubishi, creata per ottimizzare i consumi e migliorare la classe energetica degli edifici residenziali o commerciali quali uffici, negozi, alberghi e ristoranti. La pompa di calore Ecodan-Mitsubishi ci consente di vivere in un ambiente più sano, ed è in grado di rendere confortevoli e moderne le nostre abitazioni.

Pompa di calore Ecodan-Mitsubishi: il funzionamento

L’utilizzo di una pompa energetica comune, all’interno di un impianto di condizionamento, che sia per ambienti residenziali o domestici, permette un’efficienza energetica superiore del 60% rispetto ai sistemi tradizionali a combustione. Questo perché essa rappresenta una fonte rinnovabile termica, non emette CO2 nel luogo di installazione ed utilizza come energia rinnovabile l’aria. La pompa di calore Ecodan-Mitsubishi, mantenendo queste stesse caratteristiche, porta con sé un’innovazione di base: è in grado di trasferire il calore esterno all’interno di un dato ambiente sfruttando l’acqua come mezzo vettore:.

In questo modo la pompa di calore Ecodan-Mitsubishi assicura allo stesso tempo stabilità termica ed efficienza energetica al suo possessore.

Quali sono i vantaggi?

Oltre alla consueta silenziosità delle unità ed all’elevata qualità prestazionale che ogni prodotto Mitsubishi possiede, la pompa di calore Ecodan-Mitsubishi si caratterizza per la versatilità e capacità di combinazione con una tipologia di riscaldamento ad acqua per alimentare pannelli radianti e radiatori, oppure per la produzione e lo stoccaggio di acqua calda sanitaria. Inoltre può essere utilizzata sia per il riscaldamento invernale che per la climatizzazione estiva a espansione diretta .

Il sistema a pompa di calore Ecodan-Mitsubishi ha poi come prerogativa la capacità di consumare meno energia primaria e quindi di permettere il miglioramento della classe energetica dell’edificio in cui viene installato, rivalutando così l’immobile stesso nel suo valore complessivo. Infine,la pompa di calore Ecodan-Mitsubishi può essere interamente gestita da remoto, attraverso il sistema di controllo wi-fi MelCloud, basato su Cloud Computing tramite App e comandabile da smartphone, tablet e PC.

Etichetta energetica di Sistema

Ecco quali sono le novità in merito dell’efficienza energetica

L’efficienza energetica è argomento odierno, così come la continua corsa nel rendere ogni apparecchio tecnologico, che ci circonda, sempre più sostenibile. Ma quanto realmente siamo sensibili a questo argomento? E quanto invece poco   conosciamo i risvolti pratici di queste campagne di sensibilizzazione? Se ognuno di noi si fermasse un istante e si trovasse ad osservare la propria abitazione con maggiore attenzione, riuscirebbe a rendersi conto di quanti siano i dispositivi presenti fra le nostre mura e di come essi possiedano, singolarmente, un’ etichetta di prodotto che ne valuta l’efficienza energetica; e di quanto, pertanto, lo sviluppo e gli studi inerenti questo argomento, ci riguardino da vicino.

Etichetta energetica di Sistema: dal prodotto all’insieme

Come ben sappiamo, dal 26 settembre 2015, secondo i regolamenti europei n. 811e 812/2013, tutti i produttori sono per legge obbligati ad allegare agli apparecchi venduti un’etichetta energetica di prodotto recante informazioni relative ad efficienza e impatto ambientale della macchina. Ciò per consentire ai clienti di analizzare e scegliere il prodotto più vicino alle loro esigenze, fra i vari modelli presenti sul mercato. Come spesso accade, la soluzione comprende diversi apparecchi, di differenti case produttrici, come per esempio caldaie, regolatori di temperatura e pannelli solari. Così, se fino a poco tempo fa, ognuno di questi strumenti possedeva singolarmente un’etichetta di prodotto, ora, con la possibilità di combinare gli strumenti fra loro, nasce l’etichetta energetica di sistema (o d’insieme).

Etichetta energetica di Sistema: cos’è e chi la fornisce?

L’etichetta energetica di Sistema rappresenta il quadro “generale” di efficienza che la somma dei singoli prodotti darà all’utente. Essa viene, in linea generale, calcolata a partire dalle singole etichette dei componenti o dalle schede prodotto fornite al momento del rilascio dell’apparecchio. L’etichetta energetica di Sistema si rivela quindi essere una somma degli aspetti tecnici dei vari componenti che acquistiamo e può essere calcolata manualmente compilando le schede previste dal regolamento ELP 811-812 oppure mediante strumenti di calcolo in via di sviluppo che si prefiggono come obiettivo ultimo quello di accompagnare ed assistere gli installatori, progettisti, rivenditori e consumatori sull’evoluzione nel campo dell’efficienza. L’etichetta energetica di Sistema, infatti, non si rivolge solamente agli acquirenti, ma anche a quanti lavorano nel campo della vendita,dell’istallazione, della manutenzione di simili macchine; ancor più, se le varie apparecchiature vendute possiedono marche differenti. Per questo motivo, a seconda della tipologia di vendita, l’etichetta energetica di Sistema, deve essere rilasciata obbligatoriamente da uno dei seguenti soggetti: in caso di “pacchetti pre assemblati” da parte del costruttore, quindi parliamo di macchine mono marca, spetta allo stesso fornire questa etichetta; nel caso invece, in cui sia il rivenditore a fornire al cliente un “pacchetto” contenente una scelta di apparecchi, anche di produttori diversi, è il rivenditore a dover allegare un’etichetta energetica di sistema. Qualora, infine, sia l’installatore a comporre il pacchetto, sarà questi a dover effettuare il calcolo finale per l’etichetta.

 

App per riscaldamento intelligente

Ecco quali sono le funzionalità dell’app per riscaldamento intelligente

C’è chi la considera la vera svolta per un risparmio energetico notevole e duraturo in casa, c’è chi la considera “Roba inutile”o “Soldi buttati”, in ogni caso l’App per un riscaldamento intelligente fa parlare di se piuttosto animatamente. Sarà perchè in un mondo in cui tutto ruota attorno alla tecnologia ed attraverso lo smarthphone è già possibile gestire molte apparecchiature della propria abitazione, l’idea di poter regolare la temperatura della propria abitazione anche quando si è fuori attraverso l’app per un riscaldamento intelligente, entusiasma le persone. Ma questo obbiettivo di semplificare la vita e portare anche dei risparmi è davvero reale?

App per riscaldamento intelligente: la regola di base

Per comprendere come funzioni un’app per riscaldamento intelligente iniziamo con il comprendere che ogni impianto di riscaldamento viene gestito da un termostato. Vale a dire da una sorta di orologio che,all’interno di abitazioni con riscaldamento autonomo e grazie ad un termometro ed un interruttore, fa in modo che la caldaia sia accesa in una determinata fascia oraria se la temperatura è più bassa di quella preimpostata dall’utente. Affinchè l’abitazione abbia una temperatura interna costante ma l’utente possa risparmiare in bolletta, tutti gli installatori di caldaie consigliano di mantenere una temperatura standard di circa 18° aumentandola solo nelle fasce orarie dove richiesto, ma non di troppo. Così facendo la caldaia, al minimo regime, rende molto di più di una caldaia che funziona ad alta temperatura.

App per riscaldamento intelligente: quali i vantaggi?

La app per un riscaldamento intelligente, che spesso si affianca a termostati smart per operare in casa, si basa non più semplicemente sulla regolazione delle fasce orarie in cui il riscaldamento va alzato o spento, ma sulle abitudini della famiglie che abita l’ambiente, promettendo un risparmio in bolletta di circa il 20%. Come? Principalmente attraverso alcuni sensori incorporati per il rilevamento della temperatura interna o esterna (per meglio gestire i gradi programmabili) ed a sensori di moto e luminosità capaci di tracciare l’attività nella stanza e riconoscere quindi la presenza o meno di individui in casa. Gestendo manualmente la temperatura interna per i primi giorni, inoltre, il termostato tende ad “imparare” quali siano le abitudini famigliari e ad adeguarsi automaticamente ad esse. E se questo non bastasse, grazie all’ app per riscaldamento intelligente scaricabile su ogni dispositivo smartphone sarà possibile gestire, anche in remoto, il proprio riscaldamento, riuscendo ad ottenere una casa calda anche quando, per imprevisti, le abitudini cambiano.

Dal punto di vista pratico, quindi, si può dire che l’app per riscaldamento intelligente non vada a cambiare di molto ciò che un utilizzo intelligente di un termostato non vada già a fare. Ma di certo la gestione remota e la possibilità che l’app dona di capire in tempo reale quando si consuma di più e perché, sensibilizzando l’utente sulle sue abitudini sbagliate in termini di riscaldamento, sono già una buona ragione per pensare di utilizzarla. Ovviamente, come ogni prodotto, il suo utilizzo e la sua riuscita dipende dalla manutenzione e cura che abbiamo della nostra caldaia e del nostro impianto domestico,ma di certo, fra tutte quelle presenti, l’app per riscaldamento intelligente è probabilmente una delle più utili presenti sul mercato.

Tecnico manutentore per climatizzatori

Per quanto sia semplice nel suo funzionamento, il climatizzatore non è un semplice elettrodomestico in cui basta inserire la spina per poter funzionare. Necessita infatti di un’istallazione da parte di un’azienda che possieda le giuste caratteristiche e di un tecnico manutentore per climatizzatori qualificato che ne verifichi il funzionamento nel corso del tempo. Il condizionatore è infatti un apparecchio elettromeccanico e pertanto la garanzia del suo ottimale funzionamento non viene semplicemente data dall’acquisto di un buon modello, ma anche da come viene utilizzato e dalla manutenzione che viene effettuata. Ciò vuol dire che intervenire su di esso senza la necessaria perizia ed esperienza può rivelarsi molto dannoso. Un filo scoperto o uno sbalzo di temperatura, possono pertanto danneggiare l’intero impianto e rovinare per sempre il nostro acquisto. Ecco perchè è importante rivolgersi ad un tecnico manutentore per climatizzatori.

Tecnico manutentore per climatizzatori: requisiti e costi

Seppure, come abbiamo detto, affinché il nostro impianto funzioni nel tempo vi è la necessità di un tecnico manutentore per climatizzatori, è importante ricordare che non tutti coloro che si spacciano per tali in verità lo sono. Molti sono gli installatori improvvisati e senza nessun titolo, taluni coperti da negozianti senza nessuna esperienza del settore, che arrivano ad operare sulle nostre macchine senza sapere quanto sia importante realizzare un buon impianto e soprattutto come intervenire in caso di problemi. Per questo è importante che, i caso di malfunzionamento, vi affidiate ad un tecnico manutentore per climatizzatori che possieda determinati requisiti:

  1. lettera C della Nuova 46/90 (Decreto 22 gennaio 2007) Camera Commercio;
  2. Certificazione aziendale e personale secondo il DPR N.43 del 27gennaio 2012 F-gas con iscrizione al Registro Telematico Nazionale delle persone e delle imprese certificate.

Questi due punti sono infatti necessari affinché il tecnico manutentore per climatizzatori possa rilasciare al cliente la Dichiarazione di conformità dell’impianto di climatizzazione realizzato.

Gli interventi di manutenzione di un condizionatore non sono costosi, per cui effettuarli ogni anno garantisce il corretto funzionamento dell’impianto nel tempo. Inoltre se si è attenti ad effettuare una manutenzione ordinaria annuale e ci si rivolge sempre ad un tecnico manutentore per climatizzatori  qualificato, le spese per  la pulizia dei filtri e della batteria delle unità interne, per esempio, si aggira intorno agli  80-100 euro con riduzioni per coloro che seguono più interventi. Al contrario, sempre facendo una stima di massima, una manutenzione straordinaria come il controllo del gas refrigerante o il lavaggio batteria esterna, si aggira intorno alle 130 euro, con sconti e riduzioni per chi esegue gli interventi su più unità.

Impianti di climatizzazione industriale

Gli impianti di climatizzazione industriale sono differenti dai sistemi che solitamente si adottano per locali più piccoli o per le abitazioni. La climatizzazione dei locali industriali, infatti, comporta un’accurata analisi dell’ambiente da climatizzare e l’utilizzo di tecnologie più avanzate per una gestione ottimale sia degli spazi che dei consumi. Per questo motivo è importante, quando si parla di impianti di climatizzazione industriale, rivolgersi a personale qualificato che possa procedere con attenzione in ogni fase del lavoro: dalla progettazione all’installazione. Dal collaudo all’assistenza post lavoro.

Impianti di climatizzazione industriale: cosa li rende diversi

A diversificare maggiormente gli impianti delle abitazioni o degli uffici, dagli impianti di climatizzazione industriale, è innanzitutto la superficie dell’ambiente da coprire.

I tradizionali sistemi di riscaldamento ad aria sono caratterizzati da forte stratificazione, che va, cioè, a generare, fasce di aria calda e fredda in moto orizzontale, all’interno dell’ambiente scelto.Tale stratificazione aumenta con l’altezza del locale e con la temperatura che viene programmata. La spiegazione di questo fenomeno è semplice: la stratificazione avviene per la minor densità dell’aria calda rispetto all’aria fredda, innescando un moto convettivo che determina il posizionamento dell’aria calda verso l’alto e dell’aria fredda verso il basso. Il risultato ottenuto è quindi che nella zona occupata dalle persone il comfort non può  essere garantito mentre si riscaldano le zone non occupate, con gravi perdite di energia.

Sulla base di ciò, recenti studi hanno cercato di porre un freno agli impianti di climatizzazione industriale classici dove l’effetto di stratificazione era peggiorato dall’elevata temperatura del fluido termovettore e dalla posizione alta degli apparecchi.

Alla base delle possibili soluzioni per ridurre simile disagio c’è la condizione di abbassare la temperatura del fluido ai minimi possibili e, conseguentemente, installare l’impianto nella zona di lavoro ad un’altezza più consona.

Alcuni hanno pensato di apportare miglioramenti agli impianti di climatizzazione industriale posizionando gli elementi di ventilazione in basso, all’interno della zona di benessere, contribuendo a tagliare l’effetto di stratificazione in modo da risultare in gran parte ridotto.

In questo modo l’aria fredda, in modalità raffreddamento del sistema, viene inviata verso il  basso, in direzione del pavimento, distribuendosi in maniera uniforme su tutta la superficie e garantendo una temperatura sempre costante all’interno degli ambienti.

Inoltre, grazie ad una simile soluzione, nella stagione estiva non si riscontra la stratificazione, garantendo nella zona di lavoro una temperatura dell’aria bassa ed un comfort ideale.

 

Impianti di riscaldamento: come scegliere

Le tipologie presenti sul mercato di impianti di riscaldamento sono varie, la maggior parte valide in termini di qualità ed efficienza energetica, talune migliori di altre forse, ma comunque tutte con i propri pregi ed i propri difetti. Ed allora,nel vasto mercato degli impianti di riscaldamento come scegliere il migliore?

Innanzitutto non pensato in termini “assoluti” ma ricordando che ogni impianto di riscaldamento ha le proprie migliori performance all’interno di un dato ambiente. Infatti per scegliere la tipologia migliore va considerato innanzitutto l’ambiente in cui va collocato, la grandezza del locale e la posizione dello stesso.Ma anche l’arredamento dei locali così come l’effettivo lavoro che vogliamo apportare per collocare gli impianti di riscaldamento.

Facciamo qualche esempio pratico.

Romantico e pieno di fascino è senza alcun dubbio il caminetto. Dalle linee in grado di conformarsi a quasi tutti i tipi di abitazioni e,di conseguenza,di arredamento,questa scelta fra gli impianti di riscaldamento, è possibile quando si ha un’ambiente in via di ristrutturazione e che, pertanto, permette modifiche strutturali. Inoltre è possibile all’interno di ambienti piuttosto ampli, che ne valorizzino la presenza e non lo “schiaccino” portandolo quasi a sparire. Va però ricordato che il caminetto, da solo, permette di riscaldare unicamente l’ambiente in cui è posto. Per questo molti consigliano il termocamino, che sfrutta l’energia termica di recupero per riscaldare l’acqua di alimentazione dell’impianto di riscaldamento per tutta l’abitazione.

Innovativo ed ecologico, sicuramente il più gettonato nelle nuove costruzioni fra gli impianti di riscaldamento, è quello a pavimento, poiché è in grado di assicurare un notevole risparmio energetico, che può essere facilmente associato all’utilizzo di fonti alternative di alimentazione. Inoltre, caratteristica peculiare di questa tipologia di impianto di riscaldamento, è quella di propagare il calore per irraggiamento, garantendo la presenza di una temperatura costante in tutta la casa. Senza dimenticare l’enorme vantaggio di avere pareti libere da  poter arredare.

Fra gli impianti di riscaldamento alternativi, rispetto alla soluzione a pavimento, ci sono quelli a parete o battiscopa. Adatti soprattutto a quanti abbiamo necessità di un lavoro meno invasivo nei propri ambienti,questa tipologia di riscaldamento si basa sullo stesso principio di propagazione mediante irraggiamento, ma è un po’ più vincolante per quanto riguarda la posizione di eventuali mobili sulle pareti. Il sistema a battiscopa è più economico rispetto ad un impianto a pavimento, ma allo stesso modo, presenta maggiori vincoli in termini di arredamento da adottare.

Per quanti,al contrario, abbiano bisogno di ridurre al minimo le opere di ristrutturazione all’interno delle abitazioni, consigliamo come sistemi di riscaldamento le caldaie a condensazione o le pompe di calore. Le prime, piuttosto efficienti ed in grado di recuperare calore dalla condensazione dei fumi di scarico, sono sistemi molto adatti a una utenza domestica. Le seconde, specialmente quelle ad aria, offrono notevoli risparmi energetici se utilizzati in zone dove la temperatura esterna non è mai troppo rigida. In questo caso si consiglia l’utilizzo di stufe a pellet che utilizza, seguendo la falsalinea del più classico caminetto, il pellet come combustibile. Bruciandolo produce calore che propaga nell’aria per mezzo di bocchettoni e consente allo stesso tempo,se richiesto, il riscaldamento mediante termosifoni, all’interno dell’abitazione.

Efficienza energetica degli impianti

L’importanza della manutenzione degli impianti è un argomento di cui abbiamo spesso parlato, ma non ci siamo mai soffermati su quella che è l’efficienza energetica degli impianti e come può aiutarci a vivere meglio. La manutenzione e i controlli dell’efficienza energetica, infatti, seguono tempistiche indipendenti, indicate dai produttori, e sono, pertanto operazioni che vanno eseguite parallelamente.Infine il controllo degli impianti termici ha il duplice scopo di: garantire una maggiore sicurezza del luogo in cui è istallato e mantenere efficiente l’impianto per limitarne i costi di gestione.

Efficienza Energetica degli impianti:chi

Innanzitutto è bene premettere che questo tipo di controllo, compresa la redazione del Rapporto di controllo, è obbligatorio per legge, pertanto non può essere evitato, diversamente dalla semplice pulizia dei filtri, inoltre, se ne deve occupare il responsabile dell’impianto e devono essere eseguite da imprese abilitate (DMSE 22 gennaio 2008, n. 37).

Al termine delle operazioni di controllo viene redatto un Rapporto di controllo di efficienza energetica degli impianti, in tre copie divise fra:

  1. Chi effettua la manutenzione;
  2. Il responsabile dell’impianto che la allega al libretto di impianti
  3. Il manutentore all’Autorità Competente per le ispezioni (nei comuni con più di 40.000 abitanti)

Efficienza Energetica degli impianti: perchè

Il controllo dell’efficienza energetica degli impianti deve essere effettuato per la climatizzazione invernale di potenza termica utile nominale superiore a 10 kW e gli impianti per la climatizzazione estiva e pompe di calore di potenza termica utile nominale superiore a 12 kW

Secondo l’Enea, l’ente preposto per l’energia elettrica e l’efficienza energetica degli impianti, durante il funzionamento dell’impianto di climatizzazione invernale, la media delle temperature nei singoli ambienti riscaldati non deve superare i 18°C più 2°C di tolleranza per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili e i 20 °C più 2 °C di tolleranza per tutti gli altri edifici.

Durante il funzionamento dell’impianto di climatizzazione estiva, la media delle temperature nei singoli ambienti che vengono rinfrescati non deve essere minore di 26 °C meno 2 °C di tolleranza per tutti gli edifici.

Sulla base di ciò, la stessa Enea, consiglia tuttavia di mantenere una temperatura interna nei periodi invernali di circa 18-19°, per consentire una maggiore efficienza energetica degli impianti ed un minore consumo di circa 5  10% per ogni grado in meno. Inoltre è consigliabile non superare i 5°C di differenza tra la temperatura esterna e quella interna, e tutelare la temperatura interna con buone norme di vita come per esempio evitare la dispersione di calore verso l’esterno chiudendo la notte le finestre con tapparelle o pesanti tendaggi oppure

Per tutelare l’efficienza energetica degli impianti, inoltre, sono state elaborate 6 zone climatiche, all’interno delle quali è possibile l’accensione degli impianti termici destinati alla climatizzazione invernale . Partendo dal Sud dell’Italia, via via verso le zone del Nord più montuose,abbiamo: Zona A: ore 6 giornaliere dal 1° dicembre al 15 marzo;  Zona B: ore 8 giornaliere dal 1° dicembre al 31 marzo;  Zona C: ore 10 giornaliere dal 15 novembre al 31 marzo; Zona D: ore 12 giornaliere dal 1° novembre al 15 aprile;  Zona E: ore 14 giornaliere dal 15 ottobre al 15 aprile; Zona F: nessuna limitazione

Impianto termico

La normativa che disciplina un impianto termico, i suoi controlli ed il libretto dell’impianto stesso che ne certifichi il corretto uso e manutenzione, sono stati nel corso del tempo rivisitati ed ampliati, per fornire una sempre maggiore sicurezza a chi usufruisce di tali sistemi.
Ma cosa si intende di preciso per impianto termico? E quali sono gli interventi di manutenzione e controllo necessari affinché si possa garantire la sicurezza a chi ne fa utilizzo?

Cos’è un libretto di impianto termico?

Iniziamo con il rispondere un poco alla volta a queste domande.
Innanzitutto, si considera impianto termico un sistema tecnico funzionalmente completo, realizzato per consentire l’erogazione di uno specifico servizio energetico di climatizzazione invernale con o senza produzione di acqua calda sanitaria, di climatizzazione estiva, o di sola produzione di acqua calda sanitaria.
La definizione di impianto termico comprende anche l’insieme di più elementi predisposti al riscaldamento e/o condizionamento, indipendenti tra loro ” la cui somma delle potenze nominali del focolare degli apparecchi al servizio della singola unità immobiliare è maggiore o uguale a 5 kW”.
La normativa prevede anche che, il responsabile di tale impianto termico, che sia l’occupante, in caso di singole unità immobiliari residenziali; il proprietario, in caso di singole unità immobiliari residenziali non locate; l’amministratore, in caso di edifici dotati di impianti termici centralizzati amministrati in condominio; il proprietario o l’amministratore delegato in caso di edifici di proprietà di soggetti diversi dalle persone fisiche; si occupi periodicamente di far verificare l’efficienza dell’impianto termico e di farne attestare la manutenzione.
È stato quindi introdotto, a tal scopo, il libretto di manutenzione, per ogni impianto termico con potenza nominale superiore o uguale a 35 kW , che, nel corso degli ultimi mesi è stato integrato con il “Rapporto di efficienza energetica”. Vale a dire la compilazione di un documento che si affianchi al libretto, da redigere in occasione degli interventi di manutenzione e di controllo sugli apparecchi di climatizzazione invernale di potenza utile nominale maggiore di 10KW e di climatizzazione estiva di potenza utile nominale maggiore di 12 KW con o senza produzione di acqua calda sanitaria.
Tale libretto va conservato nell’edificio o nell’unità immobiliare interessata e deve essere compilato con verifiche periodiche dell’impianto, dal responsabile dell’esercizio e della manutenzione.
Per ogni impianto termico trovato sprovvisto di tale libretto, la sanzione amministrativa varia da 516 a 2.582 euro e viene colpito il responsabile dell’’esercizio e della manutenzione dell’’impianto che non redige, o redige in modo incompleto, o non trasmette all’autorità competente il documento con l’indicazione delle manutenzioni. La stessa sanzione è prevista nel caso in cui venga mantenuto in esercizio un impianto termico non conforme.

Climatizzatori Mitsubishi: assistenza tecnica Roma

Conosciuti sul mercato di tutto il mondo, i climatizzatori Mitsubishi hanno sviluppato nel corso degli anni soluzioni sempre tecnologicamente più avanzate per poter garantire ai propri clienti il massimo confort all’interno di aree aziendali o private. Grazie ai climatizzatori Mitsubishi, infatti, la qualità dell’aria in ogni ambiente può divenire migliore e renderlo più confortevole e vivibile.

Questo perchè un simile prodotto è progettato con estrema cura in ogni minimo dettaglio, scegliendo solo materiali duraturi nel tempo e tecnologicamente avanzati. Inoltre i prodotti sono studiati per garantire il massimo rapporto tra consumi e performance, massimizzando i risultati al minimo dei costi.

Oltre, all’ottima qualità dei prodotti in sé, i climatizzatori Mitsubishi sono sempre accompagnati da un’ ottima progettazione dell’impianto, che tiene presente le esigenze del cliente e l’ambiente in cui le macchine andranno istallate; così come di una assistenza tecnica nell’utilizzo post acquisto, sia per guasti o malfunzionamenti, sia per problemi di installazione del prodotto, dell’unità esterna o di altre componenti.

Climatizzatori Mitsubishi: assistenza tecnica Roma

Forti di una presenza sul mercato pluriennale,Clima Project Service è un punto di riferimento per i prodotti di qualità, offrendo per i climatizzatori Mitsubishi l’assistenza tecnica a Roma, riparazione e  vendita, in modo professionale e scrupoloso.

Attraverso l’impiego di tecnici qualificati, con esperienza decennale, sarà possibile fornire al cliente che già si affida alla qualità dei climatizzatori Mitsubishi, un’altrettanto importante assistenza tecnica a Roma,  sia per gli interventi coperti dalla garanzia del produttore sia per quelli utili a mantenere l’efficienza dell’impianto nel tempo.

L’installazione e la manutenzione vengono,infatti, effettuate direttamente da Clima Project Service, certificata ISO 9001 e F-GAS, oltre che titolare del mandato per il servizio CST della Mitsubishi Elactric.

Fra i servizi che Clima Project Service offre, sia in ambienti domestici,sia per le grandi aziende, troviamo :

  • Interventi di riparazione in sede e a domicilio, gratuiti durante il periodo di garanzia
  • Vendita parti di ricambio
  • Servizio di manutenzione programmata
  • Sanificazione delle apparecchiature con prodotti ad azione antibatterica certificati
  • Verifica efficienza impianti di climatizzazione e areazione
  • Carica refrigerante – R22* rigenerato – R407 – R410
  • Ricerca perdite circuiti frigoriferi
  • Normativa F-GAS – Registro d’impianto conforme al D.P.R. 15 Febbraio 2006 n. 147 – Regolamento (CE) n. 842/2006, servizio di “persona di riferimento” e “operatore”
  • Adeguamento ATI CON. TE. – Libretto d’impianto conforme al D.P.R. 412/93 es.m.i. – D.P.R. 551/99 – D. lgs. 192/05 e D. lgs. 311/06 – D.P.R. 74/2013 – D.M. del 10/02/2014, rilascio del rapporto di controllo efficienza energetica e determinazione della tariffa per dichiarazione di avvenuta manutenzione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sanificazione dei condizionatori

L’utilizzo del condizionatore sta divenendo nella vita di molti un aiuto fondamentale, non solamente per affrontare le stagioni estive, ma anche, grazie alla tecnologia inverter, per poter sfruttare la pompa di calore e produrre aria calda per l’inverno.

La possibilità, quindi, di generare sia aria calda che aria fredda o deumidificare l’ambiente, comporta un maggiore utilizzo dell’apparecchio e quindi, da parte nostra, una maggiore attenzione nella pulizia dello stesso.

La normale manutenzione, infatti, non basta quando l’uso della macchina è così elevato ed è pertanto importante procedere con la sanificazione dei condizionatori.

Sanificazione dei condizionatori: quando e come

Per sanificazione dei condizionatori si intende una pulizia più accurata e meticolosa, che va ben oltre la semplice manutenzione ordinaria,divenuta obbligatoria per legge a partire dal 9 Aprile 2009 con un decreto che sancisce di eseguire tale operazione almeno ogni due anni, le stagioni migliore per effettuarla sono la primavera, quindi prima dell’arrivo del caldo estivo, e l’autunno, così da poter affrontare serenamente i mesi più freddi.

Il primo passo, per effettuare la sanificazione dei condizionatori, prevede la pulizia dell’unità esterna, successivamente, si deve passare ad un lavaggio accurato dei filtri dell’aria che dovranno essere asciugati in un ambiente pulito che ne eviti il contatto con agenti che possano nuovamente sporcarli. È importante, inoltre, in questo passaggio utilizzare sui filtri prodotti in grado di rimuovere funghi, muffe o batteri che possono essere poi rilasciati nell’aria con l’utilizzo del condizionatore. Infine è importante una pulizia profonda di tutte le canalizzazioni e le bocchette di emissione interne, in modo da eliminare definitivamente polveri ed eventuali altre particelle. Per la complessità e l’importanza della sanificazione dei condizionatori si consiglia quindi di rivolgersi per tali operazioni a ditte specializzate.

Sanificazione dei condizionatori: perché?

La sanificazione dei condizionatori non consente semplicemente un migliore utilizzo della macchina in termini di qualità e prestazioni, nel tempo, ma anche in termini di salute per gli abitanti della casa. Grazie infatti a questa operazione sarà possibile ridurre notevolmente il numero di batteri che si annidano all’interno dei filtri del condizionatore ripristinandone, in questo modo, la capacità di ripulire l’aria da polvere, pollini, smog e da tutte le altre particelle che possono causarci fastidi vari. Grazie alla sanificazione dei condizionatori, quindi, non avremo benefici solamente per il nostro portafoglio o per il clima nella nostra abitazione, ma anche per la nostra salute.