Smaltimento condizionatori

Di uso comune, nel rispetto dell’ambiente grazie alle normative introdotte dall’Unione Europea, sono diventati quasi fondamentali nella nostra quotidianità, soprattutto alcuni di essi. Parliamo degli elettrodomestici che nel corso del tempo hanno semplificato e migliorato la vita all’interno di ambienti privati o pubblici.

Ma cosa accade a quegli elettrodomestici, frigoriferi, forni, condizionatori, quando diventano obsoleti?

Smaltimento condizionatori: quali soluzioni

I condizionatori,  facenti parte del gruppo degli AEE (Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), sono di solito considerati grandi elettrodomestici, conosciuti anche come ‘elettrodomestici bianchi poiché  richiedono una grande quantità di energia per funzionare, e, come ogni elettrodomestico grande , la procedura per lo smaltimento condizionatori deve rispettare delle normative che possono variare leggermente a seconda del contesto di riferimento.

Così come i piccoli elettrodomestici, cioè tutte quelle apparecchiature elettriche di piccole dimensioni, facilmente trasportabili, o gli ‘elettrodomestici bruni’, come TV, computer, lettori CD, DVD, fotocamere, in generale lo smaltimento condizionatori  può essere effettuato seguendo 3 differenti strade:

1. consegna presso un punto vendita, acquistando di rimando un elettrodomestico equivalente;

2. consegna per lo smaltimento condizionatori presso il centro per la raccolta differenziata o presso l’isola ecologica del proprio comune di residenza . In questo secondo caso la consegna presso questi centri è gratuita e, in alcuni comuni, si può anche richiedere il ritiro a domicilio.

3. Un ulteriore metodo di smaltimento condizionatori avviene contattando un professionista specializzato nel ritiro a domicilio degli elettrodomestici e nel trasporto e consegna presso le apposite aree di smaltimento.

Smaltimento condizionatori : perchè

 Ma perché è importante seguire questi metodi di smaltimento condizionatori? Cosa comporta la loro mancata riconsegna presso punti specializzati?

Innanzitutto precisiamo che la normativa, decreto 65/2010, riguardante lo smaltimento, vieta di smaltire gli elettrodomestici nei comuni bidoni della spazzatura come fossero normali rifiuti poiché gli obblighi per lo smaltimento dei condizionatori sopra enunciati sono stati pensati appositamente per la tutela dell’ambiente.  Questo perché all’interno di ogni elettrodomestico vi sono componenti che, se condotti presso i centri specializzati, possono essere recuperati. Materiali riciclabili o in alcuni casi nobili, per creare, ad esempio, altri elettrodomestici, come il ferro, il vetro, l’alluminio,  il rame, l’oro, l’acciaio, l’argento, il piombo, ed anche alcune parti elettroniche.

Così facendo circa il 90% di un elettrodomestico viene totalmente recuperato, e lo smaltimento condizionatori vi consentirà di dare vita ad un nuovo prodotto nel totale rispetto dell’ambiente e della normativa.

Problemi con il climatizzatore

Problemi con il climatizzatore: attenzione al fai da te

Il climatizzatore è di certo uno degli elettrodomestici più presenti all’interno delle abitazioni e, come ogni elettrodomestico, necessita di una manutenzione duratura nel tempo perché il suo funzionamento sia sempre impeccabile. Ma cosa accade quando si hanno problemi con il climatizzatore? La prima reazione è certamente quella di controllare in prima persona per cercare di comprendere cosa ci sia che non va. Ma ogni presunta anomalia, se non si è in grado di risolverla, può crearne di nuove, ecco perché è importante contattare tecnici esperti che sappiano come intervenire.

Vediamo quindi quali sono i principali problemi con il climatizzatore che possono presentarsi in casa.

Può capitare che improvvisamente il climatizzatore non si accenda. Non allarmatevi in questo caso, potrebbe semplicemente esserci una spina o un interruttore che è stato inavvertitamente spento. O magari controllate il telecomando. Iniziate con il cambiare batterie e, se premendo i pulsanti il display non cambia mai indicazioni, allora il telecomando va riparato o cambiato con un modello originale. Uno fra i più frequenti problemi con il climatizzatore può essere legato al mal funzionamento dell’apparecchio non più in grado di rinfrescare la stanza. Questo problema può essere spesso associato alla pulizia dei filtri. Tutte le unità interne, infatti, hanno dei filtri che devono essere puliti 2 volte a stagione perché la  macchina sia  efficiente e perché si possa respirare aria più sana a casa. L’operazione, in questo caso, è abbastanza semplice. C’è una spia che indica il momento in cui va effettuata questa operazione. Spesso utilizzando una semplice spugnetta non abrasiva e del detersivo. In alcuni apparecchi esiste un conteggio che ricorda quando pulire i filtri, ed una volta fatto, va azzerato nuovamente il conteggio.  L’unità esterna è rumorosa? Questo è uno dei problemi con il climatizzatore più frequenti. In questo caso molto spesso il problema è legato alla griglia che protegge la batteria alettata posteriore e va rinforzata in modo tale che non vibri più all’accensione della ventola.  Uno dei problemi con il climatizzatore è legato anche ad una abbondante perdita di acqua dall’apparecchio. Lo scarico della condensa può, talvolta, otturarsi. In questo caso guardando la vaschetta dell’unità interna dovreste trovarla piena. Se si ha un minimo di manualità si può cercare di pulire il tubo di fuoriuscita attraverso una sondina o del filo di ferro grosso con punta arrotondata. Talvolta può infatti capitare che vi si annidino scarafaggi che rovinino le prestazioni del climatizzatore. Tuttavia è sempre bene ricordare che questi sono apparecchi delicati e perché i problemi con il climatizzatore siano risolti in fretta è sempre bene rivolgerci ad un tecnico specializzato.

 

Filtri del climatizzatore: tipologie

La struttura di un climatizzatore è piuttosto complessa, ma ciò che interessa alla maggior parte delle persone è la qualità del suo funzionamento. Non molti sanno che affinché ciò avvenga non si deve semplicemente scegliere la migliore marca o affidarsi a personale esperto che sappia montarlo nel miglior modo possibile. La manutenzione, soprattutto dei filtri del climatizzatore, è un punto indispensabile affinché la macchina funzioni al meglio.

Iniziamo con lo specificare che all’interno di  ogni condizionatore sono posizionati due o tre filtri destinati alla sanificazione e depurazione dell’aria.  Il primo filtro che si incontra, quello più esterno, è definito un pre-filtro, che necessita di essere lavato periodicamente. I restanti sono i filtri veri e propri che vanno puliti con una cadenza mensile. Non tutti sanno però che esistono vari tipi di filtri del climatizzatore e che ad ognuno di essi corrisponde una data proprietà.

Imparare a scegliere quello più adatto alle nostre esigenze ci aiuterà a migliorare non solo il funzionamento dell’apparecchio ma anche la qualità dell’aria che respiriamo.

I nuovi climatizzatori, per esempio, non attirano in sé semplicemente polvere e corpuscoli andando a purificare l’aria, bensì anche pollini, acari e tutte quelle sostanze che inquinano l’ambiente. In questo caso i filtri del climatizzatore possono essere ai carboni attivi o foto-cataltici.

I primi, abbinati a carboni attivi, rendono possibile eliminare, oltre ai pulviscoli, anche odori sgradevoli, come per esempio il fumo di sigaretta. I secondi, alimentati da una lampada a raggi UV-C, riescono a distruggere eventuali presenze di batteri e la presenza di smog nell’aria.

Mentre il primo necessita di essere cambiato almeno una volta a stagione data l’usura rapida che subisce, il secondo sembra resistere più a lungo e decompone per fotocatalisi, grazie all’azione combinata dei raggi ultravioletti, gli ossidi di nitrati in composti innocui e inodori.

Per quei modelli di climatizzatore più datati, che sono tuttavia ancora funzionanti all’interno delle abitazioni, esistono  filtri del climatizzatore chiamati “universali”. Non provvisti al momento dell’istallazione di filtri catalitici o elettrostatici, questi apparecchi sono comunque compatibili con i filtri universali consentendo un incremento della capacità di depurazione dell’aria trattata.

Esistono infine filtri del climatizzatore che, nel rispetto dell’ambiente, contribuiscono a migliorare la salute di chi vive in casa. Un esempio sono i filtri alla catechina, che grazie alle proprietà del the verde depurano l’ambiente ed evitano il diffondersi di virus e batteri. Oppure filtri a lunga durata, grazie alla cui superficie speciale, vi assicurano una  ridotta manutenzione rispetto ai filtri convenzionali.

Sicurezza degli impianti di condizionamento

Dal 15 ottobre 2014 le certificazioni per la sicurezza degli impianti di condizionamento sono un obbligo per tutti, anche per i privati cittadini. Così come per gli impianti di riscaldamento, infatti, è entrato in vigore il nuovo libretto per gli impianti termici. Non dovranno, pertanto, soltanto le caldaie e sistemi di riscaldamento essere sottoposti ad un controllo periodico e registrazione dell’intervento, ma anche i sistemi di climatizzazione. Una volta avvenuto il controllo di sicurezza degli impianti di condizionamento, il  libretto deve essere compilato dall’installatore. Se si tratta di un impianto nuovo questo avviene al momento dell’avvio dell’impianto; se si tratta di un impianto già funzionante, il libretto verrà consegnato in occasione della prima verifica programmata.

Oltre all’efficienza dell’impianto, questo decreto, va ad accertare la salubrità, l’igiene e soprattutto la sicurezza degli impianti, attraverso una diagnosi completa dell’apparecchio da parte di personale specializzato.

Gli utenti quindi avranno davanti un nuovo libretto e un nuovo bollino, oltre a quello da tempo conosciuto per le caldaie, che prevede controlli periodici dai 2 ai 4 anni  se si possiedono impianti con una potenza superiore a 10 kw (invernali) e 12 kw (estivi).  Tale periodicità può variare poiché disciplinata dalle singole Regioni, ma nessuno ne è esente.

Il proprietario dell’impianto di climatizzazione è il responsabile dell’adempimento di questo controllo , sia se si è proprietari di un appartamento, sia in caso di affitto.

Particolare attenzione si deve prestare anche al personale competente, autorizzato a rilasciare questo nuovo libretto. Esso infatti  può essere rilasciato solo da manutentori o installatori autorizzati ad operare sugli impianti di climatizzazione  in possesso dei necessari requisiti di legge. Quanti, pertanto,  siano abilitati ad operare su impianti di riscaldamento e di climatizzazione, atti a maneggiare gas allo stato liquido o aeriforme all’interno degli edifici.

In caso di mancata manutenzione, la disciplina per la sicurezza degli impianti di condizionamento prevede una sanzione dai 500 fino a 3 mila euro per i soggetti proprietari dell’impianto. Ma ad essere punito non è solo il cittadino. Qualora avvenisse una mancata, incompleta o errata comunicazione da parte dell’installatore sull’esito del controllo è prevista una multa che va dai mille ai seimila euro.  È infatti compito di chi si occupa della sicurezza egli impianti di condizionamento, il manutentore,  inviare  l’esito della diagnosi agli enti preposti.  Le verifiche sull’effettiva agibilità dell’impianto verranno effettuate attraverso una cernita di quegli impianti cui viene a mancare la notifica di libretto presso il  catasto preposto.  In seguito verranno effettuati controlli sugli impianti ‘segnalati’.

Manutentori dei condizionatori: che requisiti devono avere

La stagione calda porta con sé l’utilizzo dei condizionatori per cercare di combattere per quanto sia possibile l’afa estiva.

Come sappiamo ognuno di questi apparecchi, per noi quasi indispensabili, è composto da svariati componenti che permettono loro, a seconda della tipologia, di raffreddare, riscaldare o deumidificare l’aria all’interno di un dato ambiente. Ma perché queste funzioni siano svolte sempre correttamente, ognuna delle sue componenti deve funzionare al meglio e, qualora ciò non avvenisse, il cliente deve provvedere rapidamente alla sua riparazione o sostituzione. Ecco perché è importante effettuare una periodica manutenzione del condizionatori, affinchè il prolungato uso estivo sia possibile senza problemi.

Ma la manutenzione periodica non è solo indispensabile per il buon funzionamento dei condizionatori, o per mantenere all’interno della casa un circolo d’aria che preservi la salute di chi vi abita. Essa è una priorità anche a livello di legge. Cosa accade, infatti, quando una delle componenti dei condizionatori smette di funzionare?

Dal 2013 i programmi di manutenzione dei condizionatori sono sottoposti a una normativa che stabilisce quali siano i requisiti che gli interventi di manutenzione devono avere e i requisiti del personale che deve intervenire.

I manutentori dei condizionatori, infatti, non sono tutti uguali. Bisogna sempre rivolgersi ad assistenti specializzati in condizionatori che possiedano le giuste certificazioni.

In questo modo si potrà scongiurare il verificarsi di guasti proprio nel momento di maggior bisogno ed evitare di incorrere  in spese più ingenti.

Manutentori dei condizionatori: la certificazione dei tecnici del freddo

Secondo la Regolamentazione Europea 303/2008, il DPR 43/2012 e la Regolamentazione Europea 517/2014, dal 2008 tutti i manutentori dei condizionatori che vogliono utilizzare e comprare gas refrigerante, devono possedere in quasi tutti gli Stati europei, la certificazione dei tecnici del freddo. In Italia, tale normativa europea, è stata applicata con il Decreto del Presidente della Repubblica DPR n. 43 del 27 gennaio 2012, in vigore dal 5 maggio 2012.

I manutentori dei condizionatori devono innanzitutto avere requisiti e competenze per la manipolazione e la riduzione delle emissioni dei gas HFC, poiché questi sono potenti gas a effetto serra che contribuiscono al riscaldamento del pianeta.

Oltre per la salvaguardia del pianeta e un minor consumo energetico dell’apparecchio, i manutentori dei condizionatori devono possedere questa certificazione anche per  garantire al cliente una miglior qualità delle installazioni ed un miglior funzionamento dell’apparecchio stesso. Inoltre i manutentori di condizionatori che operano attraverso questa certificazione hanno la possibilità di lavorare in tutta Europa poiché questo patentino è egualmente e legalmente utilizzabile in ogni Stato membro.

Sanificazione del condizionatore

Abbiamo spesso parlato dell’importanza di una buona manutenzione perché il nostro climatizzatore o condizionatore entri in funzione nel momento del bisogno, quando cioè l’estate esplode e, con le sue giornate assolate, porta con sé anche il caldo e l’afa.

Ma la manutenzione di un condizionatore non ci interessa solamente per la temperatura che il macchinario sa produrre, bensì anche per la pulizia dell’aria che rivolge agli ambienti domestici.

Prima che il condizionatore vada a refrigerare gli ambienti, infatti,  l’aria passa attraverso dei filtri che servono a trattenere polveri ed impurità nocive e che potrebbero causare danni alla salute, soprattutto ai soggetti allergici, se respirate.

Per tale motivo il primo e principale compito di una di queste macchine è piuttosto quello di purificare e rinfrescare l’ambiente e per farlo è necessario, prima della sua accensione, che si sia effettuata una sanificazione del condizionatore.

Operazione da svolgere fondamentalmente ogni anno e prima che arrivi la stagione calda, la sanificazione del condizionatore  va ad agire sulla riduzione dei batteri che rimangono all’interno dei filtri presenti nella macchina. Smog, polline e polvere vengono infatti solitamente raccolti dai filtri del condizionatore che li trattiene. L’utilizzo prolungato e continuativo della macchina, così come l’inquinamento esterno che dalla stessa viene combattuto, portano i filtri ad un consumo maggiore e, pertanto, alla necessità di interventi di manutenzione periodici.

La sanificazione del condizionatore, disciplinata da un decreto legge del 9 aprile 2009, indica come nocivi quei macchinari dove l’operazione non è stata eseguita. Tale decreto legge prevede pertanto l’obbligo legale di compiere la sanificazione del condizionatore almeno ogni due anni.

La stessa operazione di sanificazione, inoltre, deve avvenire rispettando determinati dettami che ne certifichino il buon esito.

Affinchè ciò avvenga è importante  l’utilizzo di determinati detersivi e prodotti che non compromettano il macchinario e che garantiscano la pulizia e la sterilizzazione dei filtri, del canale di condensa e delle batterie di scambio termico. Inoltre, successivamente, può essere collocato nella canaletta di condensa stessa, un disinfettante solido a lento rilascio che assicuri la sanificazione del condizionatore tra un intervento e l’altro.

Malgrado simili operazioni possano essere effettuate anche dal singolo acquirente, è sempre bene rivolgersi a personale competente per la sanificazione del condizionatore, che certifichi l’efficacia di un simile intervento.

In questo modo sarete certi che la sanificazione abbia avuto successo ma, soprattutto, di respirare aria pulita, oltre che fresca, che vi accompagni per tutta l’estate.

Sostituire il vecchio climatizzatore

La presenza di un condizionatore a casa è ormai diventata una necessità per quanti, con l’arrivo della bella stagione, soffrono l’eccessivo caldo. Ma cosa accade quando, dopo anni di eccellenti prestazioni, giunge il momento di sostituire il vecchio climatizzatore?

E cosa, quando, seppur funzionante, non troviamo più sul mercato il gas che ci occorre per ricaricarlo?

Niente panico, non occorre; sono cose che possono capitare. Soprattutto sostituire il vecchio climatizzatore, adesso, non è semplicemente una necessità del caso, ma anche un dovere.

Con il Regolamento (CE) 1005/2009 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 Settembre 2009, l’Europa ha infatti bandito il refrigerante R-22 presente in molti modelli di climatizzatore istallati prima del 2001.

Sostituire il vecchio climatizzatore è quindi una necessità? In questo caso si.

Il gas R-22, infatti,  una volta rilasciato nell’aria, rilascia, attraverso il contatto con i raggi ultravioletti del sole, cloro nella stratosfera. Il cloro reagisce con l’ozono riducendone la quantità e questo causa un ulteriore assottigliarsi dello strato di ozono, permettendo ai raggi ultravioletti nocivi di raggiungere la superficie terrestre causando una serie di problemi ambientali e sanitari.

La norma che prevede l’eliminazione del R-22 avrà quindi ripercussioni su tutti i sistemi R-22 ancora in uso, portandovi a sostituire il vecchio climatizzatore con uno nuovo. Il cambio, ovviamente, non deve avvenire nell’immediato, ma sarà un processo per forza di cose graduale ed inesorabile dato che il gas sarà eliminato completamente dal mercato e gli impianti che ne facevano uso, pertanto, non potranno più essere mantenuti.

Ricordatevi che sostituire il vecchio climatizzatore, inoltre, non è un’operazione di poco conto. È sempre bene affidarsi a personale estremamente competente poiché effettuarla comporta avere maggiori nozioni tecniche della sola fase di montaggio. Si tratta non soltanto del semplice caso in cui si debba sostituire il vecchio climatizzatore e con esso tutte le tubature esistenti, ma anche nel caso in cui si vogliano lasciare le vecchie tubature per far funzionare il nuovo climatizzatore. In queste circostanze è necessario il lavaggio delle tubazioni con azoto e liquido apposito, per togliere i residui oleosi contenuti nel vecchio gas ed eventuali impurità.

In conclusione sostituire il vecchio climatizzatore rappresenta un vantaggio per tutti: in termini economici, ecologici e di comfort. I nuovi sistemi di climatizzazione infatti, grazie alle moderne tecnologie, risultano essere meno incisivi sulla bolletta, meno nocivi per l’ambiente, più silenziosi e più facilmente regolabili.

Meglio cambiare no?

Installazione condizionatori Roma. Perchè rivolgersi ai professionisti

L’assistenza nell’ambito dei condizionatori è importante: qualità ed efficienza devono essere lo scopo di quanti intervengono.

Il personale a disposizione, infatti, non deve semplicemente eseguire il lavoro di installazione, ma aiutare il cliente in tutte le fasi che riguardano la vita di un condizionatore: la scelta, l’adattamento del condizionatore all’ambiente che lo circonda, la messa in opera e la spiegazione del funzionamento del condizionatore o dell’impianto. I tecnici devono inoltre affiancare il cliente nelle prime fasi di accensione del nuovo condizionatore, nonostante l’estrema semplicità di utilizzo che esso possa avere, andando, per esempio, a regolare la temperatura in funzione della minore dispersione termica disponibile all’interno di un dato ambiente, ottenendo così  il clima più adeguato alle esigenze del cliente.

Alla domanda quindi : perché rivolgersi ai professionisti? Noi forniamo 3 buoni motivi!

Installazione condizionatori Roma. Perchè rivolgersi ai professionisti: l’assistenza a 360 gradi

L’assistenza all’utilizzo di un condizionatore non si ferma al semplice atto d’acquisto, ma segue passo passo ogni fase della messa in opera e del funzionamento del prodotto. Richiedere ed eseguire un’installazione dei condizionatori quindi, è importante, poiché viene offerto un servizio a 360 gradi, che va dalla manutenzione alla riparazione, garantendo serietà, competenza e rapidità di intervento, ottenendo così la massima soddisfazione del cliente.

Installazione condizionatori Roma. Perchè rivolgersi ai professionisti: i tecnici

Gli interventi del personale tecnico devono essere rapidi, precisi e soprattutto senza imprevisti. Il personale deve garantire professionalità e competenza. Chi fornisce servizi per l’installazione dei condizionatori, deve trovare insieme al cliente, il condizionatore ideale per l’ambiente prescelto e fornire l’assistenza di cui ha bisogno. Il servizio deve essere disponibile tutti i giorni dell’anno, compresi i giorni festivi. Un personale pronto  a soddisfare qualunque esigenza, rispondendo ad ogni domanda e problema del cliente.

Installazione condizionatori Roma. Perchè rivolgersi ai professionisti: la qualità del servizio

La garanzia di un’esperienza consolidata nel tempo, la capacità di saper rapportare il design del modello di condizionatore scelto all’ambiente che lo circonda e, una semplice e, nello stesso tempo,  avanzata tecnica di installazione e manutenzione, offrono un lavoro di alta qualità al cliente che lo sceglie.

 

Assistenza tecnica climatizzatori

Possono essere molteplici i problemi che un condizionatore può causare: scadenza della garanzia, mal funzionamento dell’impianto di raffreddamento e molto altro ancora. Ecco perché è necessario, in caso di bisogno, potersi rivolgere ad un’ assistenza tecnica climatizzatori  che sappia garantire, mediante l’impiego di tecnici con decennale esperienza, la definizione della soluzione più appropriata alle esigenze del cliente. Clima Project service si contraddistingue per la sua assistenza tecnica climatizzatori, poiché garantisce  l’impiego di tecnici esperti che seguono il cliente in tutte le fasi del processo, dalla definizione della soluzione più appropriata, all’assistenza durante i montaggi fino agli interventi di garanzia per eventuali disfunzioni.  Di seguito un breve elenco:

  • Carica refrigerante  – R407 – R410 – R32 – R422

L’assistenza tecnica climatizzatori, inoltre, studiato l’impianto o le sue singole parti, garantisce un intervento rapido e pratico, sia per i clienti del settore, sia per i  privati. All’interno di aziende o del singolo appartamento.  Questa filosofia lavorativa rappresenta per Clima Project un elemento fondamentale al fine di migliorare sempre più la propria assistenza tecnica climatizzatori  e permettere ad ogni cliente di godere a pieno del prodotto acquistato esattamente nel momento in cui intende farlo.

Manutenzione del condizionatore: contrastare il pericolo della Legionella

Manutenzione del condizionatore. Non sottovalutiamo la pulizia dei filtri

La manutenzione del condizionatore è veramente importante per tutelare la nostra salute. Al’interno dei filtri possono proliferare numerosi batteri. Così l’aria che respiriamo tramite i sistemi di condizionamento, diventa malsana e ci fa ammalare. Per questo è davvero importante non trascurare la manutenzione del condizionatore. Uno dei pericoli nascosti nei filtri poco puliti dei nostri condizionatori è la Legionella.

Manutenzione del condizionatore. Cos’è la Legionella

La  Legionella si sviluppa ad una temperatura compresa tra i 32 e i 45 gradi, non solo negli ambienti naturali come  specchi d’acqua e laghi, ma anche all’interno di piscine, terme e tubature. In questi luoghi avviene il processo della nebulizzazione, in cui l’acqua allo stato liquido si trasforma in piccolissime gocce in cui la Legionella si forma. Il batterio della Legionella, trova nelle condutture e nei condizionatori l’ habitat ideale per la sua proliferazione. L’uomo contrae l’infezione inalando le goccioline nelle quali soggiorna il batterio semplicemente durante una doccia, o in qualsiasi altro momento della giornata trascorso in una stanza chiusa e con un sistema di areazione o riscaldamento artificiale.

Il primo caso d’infezione avvenne nel 1976 proprio a causa di una scarsa manutenzione di un sistema di areazione che, portò al ricovero di 224 persone durante il raduno della Legione Americana nel Bellevue Stratfod Hotel di Philadelphia. I sintomi dell’infezione si manifestano con una settimana di ritardo rispetto al contagio, sfociando in una forte polmonite, a volte anche mortale, caratterizzata da cefalea diarrea e dolori addominali. Il virus è rintracciabile solo grazie ad un’analisi del catarro o di una biopsia polmonare.

Nonostante il naturale sviluppo del batterio all’interno dei sistemi d’areazione e di riscaldamento, è possibile contrastarlo tramite una precisa e costante manutenzione del condizionatore. Sarà quindi una buona e sana abitudine da parte dei possessori dei condizionatori, preoccuparsi e provvedere alla pulizia dei filtri, delle parti interne degli split e delle canalizzazioni. Per occuparsi della manutenzione dei condizionatori non c’è bisogno di un tecnico specializzato. La pulizia può essere fatta in autonomia, a meno che per esempio non si possegga un impianto di canalizzazioni che diffonde l’aria in più stanze. Per la pulizia esterna basterà utilizzare un panno morbido e asciutto, mentre i filtri dovranno essere rimossi  e puliti con l’aiuto di un’aspirapolvere.