Aria condizionata: maneggiare con cura

Aria condizionata: un aiuto o un nemico?

Con il caldo estivo e le temperature che salgono vertiginosamente verso i 40 gradi, risulta istintivo ricorrere all’aria condizionata ed abbassare la temperatura del luogo in cui ci troviamo, perché ci doni un pò di refrigerio.

Ma cosa accade al nostro corpo, quando le temperature sono regolate troppo basse o quando lo split è direzionato su di noi per lungo tempo?

Accade che si possa essere soggetti a mal di gola, mal di ossa e articolazioni.

Ma se è capitato tutto questo, non è certo colpa dell’aria condizionata, ma del cattivo utilizzo che ne facciamo.

Cerchiamo allora di capire dove sbagliamo e migliorare l’uso di questo prezioso apparecchio.

Se si soffre di allergie ai pollini, per esempio, l’utilizzo dell’aria condizionata è la migliore soluzione per stare freschi e tenere lontano ciò che ci provoca fastidio.

Ma se diversamente si è allergici ad acari o muffe, il condizionatore, provocando un accumulo di polvere, potrebbe scatenare una crisi allergica. Come rimediare? Semplice! Con una pulizia periodica e meticolosa dei filtri.

Se per esempio si soffre di reumatismi, non si incolpi l’aria condizionata se il dolore aumenta, ma lo sbalzo di temperatura cui siamo soggetti quando decidiamo di regolare il termostato troppo in basso rispetto alla temperatura esterna. Alcuni apparecchi, infatti, sono programmati per raggiungere la temperatura richiesta e poi spegnersi, riaccendendosi solo se questa aumenta. Ma se i gradi regolati sono troppo inferiori rispetto a quelli esterni, il condizionatore non farà altro che riattivarsi di continuo provocando  sbalzi di temperatura che accentuano questi dolori. Anche entrare ed uscire da una stanza troppo climatizzata  porta alle medesime conseguenze. È bene quindi, in questi casi, procurarsi una giacca da tenere sempre con sé ed indossarla quando si entra in un posto con aria condizionata.

Alcuni potrebbero riscontrare secchezza agli occhi o congiuntiviti.  I nostri occhi sono molto delicati e per questo se soggetti ad aria condizionata troppo fredda o in assenza totale di umidità, possono arrossarsi. Per tali soggetti è quindi utile l’utilizzo di lacrime artificiali e  colliri, senza dimenticare di impostare correttamente il tasso di umidità del vostro apparecchio, che non deve mai essere inferiore al 65%.

Infine, un ultimo consiglio, va a quanti soffrono il caldo nelle ore del sonno e decidono di usare l’aria condizionata nel corso della notte. Anche in questo caso è bene prestare attenzione, perché dormire tutta la notte con il condizionatore acceso può causare cefalee, dolori alle tempie e male alle orecchie. Per quanto sia possibile risolvere questi problemi ricorrendo ad un antinfiammatorio, è sempre bene rinfrescare la stanza prima di addormentarsi e spegnere l’apparecchio quando si è a letto.

Condizionatore solo freddo. I perché di una scelta

Condizionatore solo freddo: funzionamento

Con il sopraggiungere della bella stagione, l’idea di poter utilizzare un condizionatore solo freddo per rinfrescare e deumidificare l’aria nell’ambiente della propria abitazione o luogo di lavoro, aiuta ad affrontare le soleggiate e spesso soffocanti giornate estive.

Generalmente si trovano in commercio due diversi gruppi di condizionatori, con caratteristiche e funzioni diverse: il condizionatore solo freddo e quelli a pompa di calore. I secondi, quelli a pompa di calore, possono essere utilizzati sia in estate per generare aria fresca, sia in inverno per riscaldare l’aria della stanza. Ma cosa sono e come funzionano i condizionatori solo freddo? La prima sostanziale peculiarità del condizionatore solo freddo è il suo utilizzo soprattutto durante i mesi estivi, proprio per combattere il caldo soffocante di quei giorni. Creato esclusivamente per abbassare la temperatura, al contrario di altre macchine che possono regolare la temperatura della stanza, non consente di alzare la temperatura a seconda delle esigenze dell’utente. Per questo motivo è indicato esclusivamente  per combattere il caldo torrido estivo e i picchi di calore che si registrano solitamente in questa stagione.

Condizionatore solo freddo: caratteristiche

Grazie al telecomando di cui  il condizionatore solo freddo è fornito, si può programmarne  l’accensione o lo spegnimento ed ovviamente la temperatura del macchinario. Inoltre il timer permette di programmarne l’uso e refrigerare l’ambiente nell’ora desiderata.  Proprio per questo motivo i condizionatori solo freddo sono presenti in diversi tipi di ambienti, come le abitazioni private, le strutture pubbliche e i negozi, ma anche le aziende e gli uffici.  Come ogni macchinario, il condizionatore solo freddo ha bisogno di manutenzione periodica sia per il funzionamento che per la pulizia dei filtri dell’aria che, se sporchi, possono diminuire la prestazione del macchinario.

Condizionatore solo freddo: vantaggi

Se può essere usato solo nei mesi estivi dove sono allora i vantaggi nell’acquisto del condizionatore solo freddo? Innanzitutto è bene tener conto che nel nostro Paese questa tipologia di macchinari è di certo la più diffusa poiché consente di affrontare l’afa nel momento in cui si desidera, mentre durante il resto dei mesi dell’anno può essere riposto in cantina o anche disinstallato. Inoltre, con l’utilizzo di materiali da costruzione isolanti, molti edifici riescono oggi a ottenere una buona temperatura interna nei mesi invernali senza l’ausilio di altri macchinari come termosifoni e stufe, ma ben diverso è il modo in cui questi materiali reagiscono al caldo estivo cui, non si sfugge. L’acquisto di un condizionatore solo freddo, utilizzato solamente d’estate, può rivelarsi pertanto una scelta giusta, sia in termini economici, sia per quanto riguarda i consumi energetici.

Climatizzatori mitsubishi electric, la qualità a casa vostra

Climatizzatori Mitsubishi Electric vs la ventilazione naturale

I climatizzatori Mitsubishi Electric sono un connubio perfetto fra eleganza, per quanto riguarda il design, e la qualità. Molti di noi usano la ventilazione naturale, che consiste nell’aprire una finestra di casa per far cambiare l’aria d’inverno o per arieggiare il periodo estivo, ma non rimaniamo soddisfatti. Perché? Perché la ventilazione naturale di solito causa una dispersione del calore. Quante volte è capitato di avere un bel calduccio d’inverno e di aprire per cambiare l’aria viziata e una folata di vento annullava tutti i sacrifici del nostro termosifone? O d’estate, quando non c’è un filo

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di vento e quindi non riusciamo ad arieggiare bene la casa aumentando i rischi di comparsa di umidità sui muri, muffe e batteri che sono causa di allergie e malattie respiratorie, come la legionella? Oggigiorno, grazie all’isolamento termico della casa si avverte sempre di più la necessità di usare sistemi di ventilazione meccanica controllata.

Climatizzatori Mitsubishi Electric, ventilazione meccanica controllata

Climatizzatori Mitsubishi Electric: Lossnay VL100EU-5E
Climatizzatori Mitsubishi Electric: Lossnay VL100EU-5E

I climatizzatori Mitsubishi Electric sono i migliori ventilatori per ambienti residenziali poiché, grazie alla loro tecnologia, riescono a rinnovare aria con la massima silenziosità, hanno un notevole risparmio energetico e, infine, il design è moderno e compatto. I climatizzatori Mitsubishi Electric si dividono in diversi modelli. Il più nuovo è il Lossnay VL100EU-5E. È il nuovo climatizzatore che tratta l’aria esterna per gettarla all’interno della stanza dosando la quantità di ossigeno, controllando gli agenti inquinanti e contribuendo al controllo della temperatura e al livello di umidità dell’ambiente. Per adattarlo al nuovo design, spesso minimalista delle abitazioni di oggi, il climatizzatore Lossnay VL100EU-5E, ha un design elegante e raffinato grazie alla pannellatura di flat bianco lucido, inoltre è di piccole dimensioni, per cui non disturba il decoro della casa e non dà il minimo ingombro. Nonostante sia così piccolo, in realtà è un ottimo climatizzatore, come tutti i climatizzatori Mitsubishi Electric, poiché riesce a garantire il calore o il refrigerio in una stanza di 80 metri quadrati grazie al suo deflettore regolabile. Non fa rumore e riesce a depurare l’aria dalla polveri sottili con il suo filtro ad alta efficienza in classe G3 con il minimo consumo.

Si evince che i climatizzatori Mitsubishi Electric sono degli impianti di areazione ottimi in termini di prezzo/qualità. Io li ho già comprati. E Voi?

 

Impianti di condizionamento centralizzati, protocollo di Kyoto

Impianti di condizionamento centralizzati, protocollo di Kyoto

Gli impianti di condizionamento centralizzati devono seguire le direttive del protocollo di Kyoto. Queste direttive devono essere osservate sia dalle case produttrici di macchine di condizionamento sia dai tecnici installatori. Prima del 1° Gennaio 2013 l’utente poteva scegliere se acquistare un climatizzatore inverter o acquistarne uno on/off. Dal 1° Gennaio 2013, con l’entrata in vigore del protocollo di Kyoto, le case di condizionamento possono vendere entrambi i climatizzatori fino ad esaurimento scorte del condizionatore on/off. Al suo esaurimento, infatti, sono costretti a vendere i climatizzatori inverter. Questo perché i climatizzatori inverter adattano i loro cicli di lavoro in base al carico termico (per il funzionamento leggere l’articolo “Climatizzatore inverter, come scegliere”) risparmiando parecchia energia elettrica. Gli impianti di condizionamento centralizzati sono montanti da esperti tecnici installatori. Anche questi ultimi devono seguire le direttive del protocollo di Kyoto, motivo per cui hanno dovuto conseguire un patentino da frigorista secondo il Regolamento europeo 303/08 che ne attesti le competenze per l’installazione e la capacità di saper fare la manutenzione su tali impianti.

Impianti di condizionamento centralizzati, climatizzazione estiva e invernale.

Dopo una prima abrogazione della legge che prevedeva l’uso indiscriminato di condizionatori on/off o di climatizzatori inverter, è stata varata una seconda legge riguardante gli impianti di condizionamento centralizzati. Questa nuova legge fa parte del protocollo di Kyoto e serve a ridurre la spesa energetica degli edifici, causata dall’uso di impianti di condizionamento non centralizzati, e la conseguente riduzione dell’impatto ambientale a causa dell’inquinamento causato da questi impianti. È risaputo che nei condomini la presenza di impianti di condizionamento centralizzati consente la possibilità di controllare in modo preciso i tempi di accensione e di spegnimento degli impianti e che quest’ultime variano in base alla regione di riferimento. Gli impianti di condizionamento centralizzati per la climatizzazione estiva, invece, non hanno lo stesso obbligo. Questo perché inizialmente questo genere di impianti veniva utilizzato solo negli

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edifici pubblici o commerciali. Adesso, a causa dell’inquinamento atmosferico e delle elevate temperature raggiunte nel periodo estivo, anche molti condomini o abitazioni singole hanno deciso di usare gli impianti di condizionamento centralizzati, ma non vi è ancora nessuna normativa vigente che ne disciplini l’uso.

Climatizzazione centralizzata nelle grandi strutture

Climatizzazione centralizzata nelle grandi strutture

La climatizzazione centralizzata in

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un condominio o nelle strutture alberghiere si sta diffondendo sempre di più e riguarda sia gli impianti di riscaldamento che i climatizzatori refrigeranti. Con tutti i lavori di ristrutturazione effettuati in questi anni si è diffuso l’uso dell’installazione della climatizzazione centralizzata nella singola unità abitativa. Questo sistema di climatizzazione centralizzata è composta da impianti a split canalizzati costituiti dal climatizzatore e dalle canalizzazioni dei bocchettoni di fuoriuscita dell’aria. Come abbiamo detto più volte, un climatizzatore è formato da due unità, l’unità esterna e l’unità interna. L’unità esterna, così chiamata perché di solito si trova fuori dall’abitazione, produce l’energia termica necessaria a raffreddare o a riscaldare la batteria dell’unità interna.

Climatizzazione Centralizzata: bocchettone
Climatizzazione Centralizzata: bocchettone

L’aria, sia calda che fredda, imbrigliata nell’unità interna esce e riscalda o raffredda la casa grazie a dei bocchettoni che climatizzano i vari ambienti. Nella climatizzazione centralizzata nelle grandi strutture ma relativa alla singola unità abitativa, l’unità interna è nascosta nel controsoffitto dotato di una botola per facilitare la manutenzione di tale unità. Anche le canalizzazioni sono nascoste nel controsoffitto e di solito si trovano nelle aree comuni o nei corridoi. I bocchettoni si dividono in bocchettoni di mandata dell’aria e di solito si trovano sopra alle porte, e in bocchettoni di ripresa. I bocchettoni di ripresa possono essere installati solo vicino all’unità interna del condizionatore, in tal caso devono essere posizionati in alto, oppure possono essere installati in ogni singolo ambiente, in questo caso devono essere posizionati in basso in prossimità del pavimento. Questo perché l’aria calda tende a salire perché più pesante rispetto all’aria fredda. Se i bocchettoni si trovano sul soffitto l’aria calda non scenderà mai verso il basso e questo altererà la climatizzazione del locale.

Climatizzazione centralizzata, vantaggi e svantaggi.

La climatizzazione centralizzata ha dei pro e dei contro. Tra i vantaggi salta subito all’occhio che un impianto del genere non ingombra l’ambiente poiché il climatizzatore è incastonato nel controsoffitto, inoltre non è di forte impatto estetico perché le bocchette o le griglie di areazione sono diverse e di molti modelli, per cui si adattano facilmente agli arredamenti interni del locale. Lo svantaggio della climatizzazione centralizzata è che, anche se l’unità interna è posta in una singola unità abitativa dell’edificio, l’impianto lavorerà su tutta l’abitazione comportando uno spreco di energia.

 

 

Pompe di calore vs condizionatori solo freddo

Pompe di calore vs condizionatori solo freddo.

Le pompe di calore appartengono alla famiglia dei condizionatori. Gli altri componenti

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sono i “condizionatori solo freddo”. Questi ultimi servono solo a raffreddare, come suggerisce il nome, l’aria in estate. Oggi si spiegherà il funzionamento e i diversi tipi di pompe di calore. Alcuni esempi di pompe di calore sono le pompe a compressione di gas, ad assorbimento, a cambiamento di fase, a effetto Peltier, a scambio geotermico e Vortex, detto anche tubo di Ranque-Hilsch. Quello che accomuna queste pompe di calore è la valvola reversibile che consente di cambiare il fluido refrigerante del condizionatore. Grazie a questa valvola è possibile estrarre l’aria fredda di un ambiente e trasformarla in aria calda in inverno o, viceversa, trasformare l’aria calda di un ambiente in aria fredda d’estate.

Pompe di calore, funzionamento.

La pompa di calore tramite un compressore crea la differenza di pressione che permette la trasformazione dell’aria da fredda a calda e viceversa. In che modo? Il compressore aspira e convoglia l’aria all’esterno nell’evaporatore, qui il fluido che evapora assorbe il calore, lo comprime e lo spinge all’interno del condensatore. Dopo il condensatore attraversa la valvola di laminazione, ritorna liquido/vapore, cambia stato e fuoriesce come aria calda. In giornate di freddo, una pompa di calore con il motore montato all’interno dell’abitazione scalderà di più di una con il motore montato all’esterno.

Pompe di calore, tipi.

Ci sono due tipi di pompe di calore: la pompa di calore con impianto a tutt’aria e quella con impianto ad aria-acqua. La pompa di calore a tutt’aria è quella più comune. Questa estrae il calore dall’aria e lo riversa all’interno o all’esterno di un locale, in base alla stagione. La pompa di calore a impianto ad aria-acqua non è molto usata e si trova soprattutto in luoghi che hanno la distribuzione idronica del calore.